mercoledì 27 ottobre 2010

Cari indipendentisti per cortesia! Calma e gesso.

Di Salvatore (del 27/10/2010 in s'arrizzoni de malu entu

In questo periodo la situazione sociale sarda è in ebollizione, e gli indipendentisti? Come al solito! Come si comportano? Come al solito! Basta una scintilla, sul comportamento non condiviso di uno di noi! E vai … tutto il firmamento indipendentista ribolle in armi, tutti contro tutti! Basta un minimo di critica, su un qualsiasi punto di vista che non coincida, con quello altrui, sia sulla marcia, sia sui pastori, sul nucleare, o altro, che si dà immediatamente fuoco alle polveri, come sé, la minima critica, fosse il reato di lesa Maestà …. Ma signore e signori, della piccola e alta borghesia indipendentista; posso porvi una domanda: l’indipendenza della Sardegna, con relativa nascita della Repubblica Sarda, potete spiegarmi, con quali cittadini sardi la dovremmo ottenere? Vi chiedo l’impossibile? Per cortesia, potete indicarmi e proporre, con un identikit, sul come dovrebbero essere le donne e gli uomini sardi, che abbiano i requisiti per portare avanti l’indipendenza sarda. Come gli identifichiamo? Alte o basse, alti o bassi, bionde o brune, biondi o bruni, grasse o magre, grassi o magri, intelligenti o cretine, intelligenti o cretini, oppure possiamo indire un concorso di bellezza, cosi che, potremmo scegliere un prototipo femminile e uno maschile, e diamo inizio alla clonazione. (Ma suppongo che questa decisione, farebbe sorgere il problema, di una società sarda, abbastanza noiosa, composta da soggetti tutti identici!) mi auguro, che condividiate con me, che la soluzione della clonazione non sia la migliore! Scritto quanto sopra, mi permetto di esprimere la mia diagnosi, sulla malattia che affligge gli indipendentisti sardi. La malattia in oggetto è derivata dalla contaminazione diffusa fra di noi, dalla peggiore cultura italiana, lo scopo di tale contaminazione, era stato ideato e portato avanti, per far si, che la nostra lingua, le nostre tradizioni, la nostra storia, la nostra diversità etnica, fosse omogeneizzata ai concetti ideologici e politici italiani. Ed infatti! Su quali basi, nascono i nostri conflitti indipendentisti? Tutti noi siamo consci che, tali conflitti nascano da basi e concetti politico ideologici, impostoci sia dai mass-media, sia dalla cultura italiana. Avete notato l’abuso della parola “democratico”, usato sia dai partiti d’ispirazione Marxista e Leninista. Sia da quelli d’ispirazione conservatrice, tale concetto e usato ripetutamente come un mantra, e noi indipendentisti, lo abbiamo adottato e fatto proprio, riproponendo in piccolo, tutta la sceneggiata a qui assistiamo tutti i giorni nella politica italiana. Perché dico questo! Perché molti di noi, non conoscono la nostra storia! Vi chiedo: può un popolo che è stato governato per cinquecento anni dalle leggi emanate dalla carta de Logu, accettare supinamente e nel contempo, cascare per l’ennesima volta nella trappola ordita dai Gattopardus Sadrus. Dobbiamo prendere atto, che esiste un problema, questo problema è derivato, dalla nascita e proliferazione di aspiranti ideologi che avendo letto, ma non digerito i libri di Gramsci, se ne sentono gli eredi, destinandolo a ideologo dell’indipendentismo. Ma essendo il sottoscritto, un adoratore di Gramsci, posso permettermi il lusso di esprimere il concetto. Ma quando mai Gramsci è stato indipendentista? Miei signori un attimo di serietà non guasterebbe. Ma dai … come possiamo far breccia sulla società sarda e portarla sulle nostre posizioni, riproponendo gli stessi schemi politico ideologici di chi ci sta dominando? Chiedetevi, per quale motivo i sardi dovrebbero delegarci a rappresentarli e non votare ai vari Berlusconi, Bersani, Casini, Fini, etc. Come possono fidarsi di noi indipendentisti? Che consumiamo il tempo intrisi di cultura individualista, e col concetto autoreferenziale, che tutto siamo noi e gli altri sono nessuno! Per prendere atto di quel che sto scrivendo, basta dare uno sguardo su Face book, e leggere le diatribe sul nulla, che impazzano sul web. I sardi che non ci ascoltano, hanno ragione ed è inutile che noi gli identifichiamo, con gli epiteti, che son venduti, schiavi dei padroni, etc. La verità è che noi se non riusciamo ad avere un minimo denominatore comune per dialogare fra di noi, che aiuto possiamo chiedere! Eppure basterebbe, un po’ di lucidità mentale, per capire, quanto non sia determinata la nostra figura individuale, di fronte alla battaglia che stiamo portando avanti, per arrivare all’indipendenza della Sardegna. Secondo il mio modesto punto di vista, dovremmo lasciar da parte i nostri riferimenti ideologici e far fronte comune. Dovremmo far fronte comune, per dare indicazioni sul presente e sul futuro della Sardegna, e non lasciare, che siano i responsabili della grave situazione socio economica a cui hanno portato la società sarda, a continuare a gestire il presente e con la nostra cecità permettere che continuino a farlo nel futuro. So che molti di voi, appena leggeranno queste parole, alzeranno le spalle, essendo convinti, di avere la soluzione in tasca. Ma, voglio ricordarvi, che da soli non si arriva da nessuna parte. E il nostro movimento non demorderà nel continuare a predicare al vento, perché quel vento porterà lontano la nostra voce, e siamo sicuri che arriverà a delle orecchie contente di sentirlo. Saranno nuovi indipendentisti o vecchi indipendentisti, ma quel vento continuerà a soffiare e ripetere, sempre il solito ritornello, ANDIAMO IN PARIS.

Il Presidente,

Doddore Meloni

www.repubblicadimaluentu.com

sito ufficiale del PAR.I.S. (Partidu Indipendentista sardu) Malu Entu

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